ho visto torinesi che cercavano di dare spiegazioni in un inglese stentato ad arzille signore russe che parlavano solo la loro lingua e che quando hanno capito che così non ci si riusciva hanno provato con il piemontese;
ho visto piccole persone negare la gioia di esserci a grandi persone;
ho visto squadre militari sovietiche che al momento della premiazione hanno tirato fuori un piccolo stereo ed hanno ascoltato e cantato l’inno dell’Unione Sovietica;
ho visto giocatori che al rimprovero del loro allenatore hanno risposto battendo i tacchi e salutanto con il pugno chiuso;
ho visto fiumi di birra, di vodka, di vino bevuti come se fossero acqua alla sera, prima, durante e dopo cena;
ho visto quelli che avevano bevuto quei fiumi alla sera, essere perfettamente sobri al mattino;
ho visto gare tecnicamente ben giocate ed altre da dimenticare;
ho visto arzilli ed arzille settantenni saltare come canguri e schiacciare come se avessero ancora vent’anni;
ho visto la commozione di una nonna quando il nipotino le ha messo la medagllia d’oro al collo;
ho visto americani e sovietici abbracciarsi e fotografarsi prima di ogni gara e dopo ogni gara;
ho visto…
Molten